giovedì 6 dicembre 2018

Adern X_Arte sonora e visuale


Intervista ad Andrea Piran, in arte Adern X, che ci parla della sua vita artistica e del suo ultimo lavoro Summer Twilight Autumn Dawn.

1. Dalla home del tuo sito apprendiamo che sei un artista sia nel campo sonoro che in quello visuale. Ci puoi spiegare in dettaglio il tuo lavoro in questi due campi? Hai una preferenza tra i due?
Alla base del mio lavoro in entrambi i campi c'è un principio di base che è il rapporto tra elementi diversi tra loro; credo che alla fine il campionamento ed il collage siano nient'altro che modi diversi per chiamare, in discipline diverse, lo stesso metodo di composizione. Non c'è una gran differenza di principio tra sovrapporre due suoni o due immagini se non il fatto che l'immagine, riferendosi molto spesso a qualcosa di più culturalmente connotato di un suono, consente dei rapporti dialettici un po' più precisi o, quanto meno, più semplici da capire. La differenza più grossa tra i due campi la fanno sostanzialmente il tempo e lo spazio: il suono ha come limite il tempo, mentre un'immagine ha lo spazio ed il video ha, ovviamente, entrambi i limiti contemporaneamente. Non ho una particolare preferenza perché uso mezzi diversi ma che hanno uno scopo comune: la reificazione della memoria. Ad un certo punto, mi sono reso conto che ho quasi sempre usato mezzi, registratore e macchina fotografica, che sono nati con lo stesso obiettivo: fissare i ricordi su qualcosa di concreto, cosa che fa sì che questi siano manipolabili. Alla fine la mia musica è manipolazione di ricordi sonori mentre le mie fotografie sono ricordi visivi ed il video è un mezzo per sovrapporre questi due aspetti.

2. Sempre dal sito leggiamo che l'obiettivo principale delle tue composizioni è la manipolazione e la stratificazione di campioni presi da varie fonti per (de)formare un suono esterno. Questo tipo di composizione musicale ricorda la musica concreta. Quanto ha influito essa sul tuo stile compositivo?
Molto. Chiunque manipoli una fonte sonora registrata si rifà a quell'approccio, più o meno consciamente, ed all'idea che un suono non sia un'entità astratta che debba essere tradotta in pratica ma un fenomeno percettivo che comprende anche il rumore. Mi ha anche stupito molto il fatto che sia l'unico filone dell'avanguardia post bellica che abbia trattato in modo sistematico i rapporti tra l'articolazione sonora e visiva, tramite il concetto di montaggio, per arrivare ad una sintesi, mentre per le altre correnti l'espressione visiva della musica era la danza che è un rapporto più conflittuale.

3. Quali sono le tue influenze maggiori nel comporre musica?
Le influenze principali sono Nurse With Wound, Negativland, Dj Shadow, Keith Rowe e William Basinski. Ho tantissime influenze minori, ma importanti, come possono essere Michel Chion o gli Autechre, ma quelle sono il punto di partenza del mio suono mentre chi mi ha spinto ad abbattere certi steccati di genere è stato John Zorn, senza i Naked City forse non avrei mai ascoltato i nomi citati prima. 

4. Domanda di rito. Quando è stato il tuo primo approccio alla musica? Ricordi i tuoi primi ascolti?
Ascolto musica fin da piccolo ed il primo ricordo di una musica che mi ha colpito profondamente è "Penny Lane" dei Beatles anche se poi chi mi ha veramente spinto a comprare sistematicamente dischi sono stati gli Iron Maiden di "Somewhere in Time".

5. Summer Twilight Autumn Dawn è il tuo ultimo lavoro. Ce lo puoi descrivere? In cosa differisce dai tuoi precedenti lavori?
La prima versione di Summer Twilight Autumn Dawn è nata per una diffusione curata da James Dunn e Clair Urbahn, nel 2012, nella quale hanno trasmesso dei contributi pensati espressamente per la trasmissione radiofonica. Essendo la fine d'agosto è stata abbastanza naturale centrarlo sulla fine dell'estate come metafora della maturità che è anche la perdita, o ridimensionamento, di alcuni ideali. Era anche un periodo in cui mi iniziava a stare un po' stretto l'uso dell'editor digitale multitraccia, che era la base dei miei lavori sino ad allora, e volevo un approccio più aperto agli imprevisti ed, infatti, avevo usato nastri, cd ed un iPod per eseguirlo. Il lavoro che è molto processuale e basato su parti che ritornano in vari punti ed è basato su tre linee distinte, field recordings, campioni e loop, che s'intrecciano per rendere come i ricordi, ed i suoni, si modificano col tempo. Non essendo mai stato diffuso una seconda volta, dopo averlo riascoltato dopo anni e realizzato come fosse la base, almeno concettuale, dei miei lavori più recenti, ho rilavorato, riprocessato e rieditato la registrazione originale per rendere più evidenti alcuni rimandi sonori e migliorare lo spettro complessivo del suono.

6. Come vedi la musica sperimentale di oggi?
Penso che questo sia un periodo di transizione da un momento in cui il linguaggio è entrato, da una fase esplorativa, in una fase d'assestamento in cui non conta tanto la novità sonora quanto la capacità di costruire qualcosa che abbia un senso compiuto; in altri termini sta tornando ad essere importante la scrittura più che l'idea, anche provocatoria. Credo che esca della musica di valore sopratutto in settori come la musica concreta e l'improvvisazione elettroacustica mentre altri come la musica ambient fanno fatica ad uscire dalle gabbie di una forma che sembra diventata maniera. Poi, il fatto che gli spazi critici si stiano o riducendo, per via del fatto che la carta stampata è in piena retromania, o polverizzando, visto che i siti dedicati sono spesso ultra specialistici, sta spingendo verso una certa omologazione allo scopo di piacere al primo ascolto ed avere più facilmente accesso a questi spazi promozionali. In qualche modo, credo che, se da una parte i mezzi digitali potrebbero alzare la qualità media, si spenda molto meno tempo a sviluppare un lavoro poiché è veloce registrare e stampare, o distribuire digitalmente, e questo spesso si sente.

7. Ci vuoi parlare dei tuoi progetti futuri?
In programma ho un nuovo disco, una serie di fotografie ed un video; ma è ancora in stato troppo embrionale per descriverli.

Link al sito di Adern X: http://www.xevor.net/?fbclid=IwAR3xuIUc8e-VldfllshRxJIm5NRMLy5XdEaV1D7QP0YCIFhXl_qncDLEVNg

Lorenzo Squilloni

lunedì 3 dicembre 2018

Nuovi generi musicali: Dungeon Synth


Negli ultimi anni nell'underground musicale mondiale sta emergendo sempre di più un genere (molti parlano di microgenere) chiamato dungeon synth.

Ma cos'è il dungeon synth? Quando è nato questo genere che sta appassionando sempre più persone?

Per rispondere a queste domande dobbiamo fare un passo indietro, precisamente negli anni '80; all'inizio di questo decennio iniziano ad uscire allo scoperto i primi gruppi heavy metal come Iron Maiden, Judas Priest, Accept; dalla metà degli anni '80 e l'inizio dei '90, iniziano già a svilupparsi estremizzazioni del genere (sia stilisticamente che tematicamente) dando vita al thrash metal (Metallica, Anthrax, Megadeth e Slayer), al death metal (Slayer riconosciuti come i primi ispiratori del genere, Poessessed e Death) e al black metal: ci focalizzeremo su quest'ultimo genere musicale perchè di fondamentale importanza per la nascita e lo sviluppo del dungeon synth.
I primi gruppi con tematiche che si possono ricollegare al black metal furono band heavy metal come Mercyful Fate e Venom (quest'ultimi pubblicarono anche un album nel 1982 chiamato "Black Metal") mentre i primi gruppi che possono essere considerati con un sound vicino al black metal sono Hellhammer, Bathory e Celtic Frost; ma il primo gruppo a dichiararsi black metal furono i Darkthrone con l'album "A Blaze In The Northern Sky". Altri gruppi di fondamentale importanza per lo sviluppo della scena black metal furono i Mayhem, Immortal e Burzum giustono per citarne qualcuno.

Tra quelle citate la band che ci interessa di più è Burzum: infatti la one man band fondata da Varg Vikernes è una delle ispiratrici del dungeon synth, più precisamente con l'album Filosofem del 1996, insieme ai primi lavori di Mortiis, progetto solista dell'ex bassista degli Emperor Havard Ellefsen.
Il genere musicale dungeon synth (chiamato così sono negli ultimi anni) nasce a metà anni '90 (Wikipedia lo fa iniziare tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, ma gli album trovati in rete più vecchi risalgono al 1994); le principali caratteristiche delle prime produzioni erano registrazioni lofi, rimandi al black metal con copertine degli album, scritte e vestiti tipici del genere, come possiamo notare nelle copertine del progetto Grim, e uso delle cassette audio come supporto fisico degli album. Essenzialmente il dungeon synth è dark ambient di matrice black metal (in alcune produzioni possiamo sentire voci in scream e blast beat di batteria) con richiami a scenari fantastici (soprattutto legati agli scritti tolkeniani) e/o medievaleggianti riguardo le tematiche.




Essendo rimasto per lo più nell'ombra, il dungeon synth negli ultimi 2/3 anni è uscito dalla nicchia, interessando sempre più persone; basta andare sul canale YouTube "Dungeon Synth Archive", per vedere quanti album sono stati rilasciati solo nel 2018. La quantità di micro generi correlati al dungeon synth è estremamente varia: principalmente troviamo la old-school dungeon synth che raccoglie sia le prime produzioni che le nuove produzioni che si ispirano ad un sound "vecchio stile", il tolkien inspired, con tematiche appunto legate all'universo di Tolkien, e la medieval ambient, ispirata al medioevo.



Anche la strumentazione è legata al genere musicale: nella old-school si usano soprattutto sintetizzatori anni '90 (come potrebbe essere il Korg M1) e poco più, registrando alcune volte l'album in mono per ricreare il sound tipico delle vecchie produzioni; negli altri generi vengono usati, oltre ai sintetizzatori, strumenti medievali o classici (come archi e fiati) a seconda del sottogenere musicale (possiamo trovare anche strumenti etnici). Molto ha influito su questo genere la tecnologia musicale (per la strumentazione vengono usati molti virtual instruments), e le piattaforme web come YouTube e Bandcamp per la diffusione di questo genere.

Per concludere questo articolo non possiamo far altro che dare consigli per l'ascolto: la maggior parte del dungeon synth è possibile trovarla su YouTube, nel canale sopracitato "Dungeon Synth Archive", o cercando "dungeon synth" su Bandcamp, dove troviamo molte compilation a tema come "Dungeons & Catacombs", una delle più importanti; su Facebook il gruppo chiamato "Dungeon Synth" mette in comunicazione artisti e appassionati del genere.

Andando più nel particolare sono consigliati artisti come: Grim e Old Tower per la old-school dungeon synth, Jim Kirkwood se amate le colonne sonore dei film fantasy anni '80/'90 (come "La Storia Infinita"), Balrog e Uruk-Hai per la tolkien inspired, Mystic Towers e Utred per la medieval ambient.



Riguardo all'Italia sono consigliate le etichette discografiche Masked Dead Records e Heimat Der Katastrophe, entrambe con release di album dungeon synth, mentre i progetti Machina Coeli e Il Cinghiale sono degni di attenzione.


Lorenzo Squilloni