sabato 24 novembre 2018

Masked Dead Records_Occultismo e musica


Abbiamo avuto l'onore di intervistare Matteo Antonelli, la mente dietro l'etichetta Masked Dead Records. Intervista a cura di Andrea Guerriero.

1- E' un piacere poter ospitare in questa rubrica colui che si cela dietro una delle etichette più particolari degli ultimi anni, la Masked Dead Records. Cosa ti ha spinto a creare questa label?
Masked Dead Records nasce tre anni fa dalle curiosità ed ambizioni di un me diciottenne , con l’intento di proporre musica dai tratti oscuri (scelta poi trascesa) in un formato particolare e ricercato. Ciò che mi ha spinto a creare questa etichetta è ciò che tutt’ora la porta avanti: la necessità di concretizzare la mia passione per la musica. Masked Dead Records è per me passione, non business; non ho mai nemmeno tenuto un registro delle spese e delle vendite. Certo, se la parte economica fosse un disastro non credo sarai in grado di mantener vivo questo progetto. Di conseguenza devo solo che ringraziare tutte quelle persone che mi supportano sin dagli albori: se nel corso di tre anni sono riuscito ad arrivare a ben trentacinque uscite è merito anche del sostegno donatomi.

2- La particolarità dell'etichetta sta nel produrre solamente mini cd. Come mai questa scelta inusuale? E come mai proprio un formato di così difficile vendita?
Io stesso in quanto individuo sono costantemente alla ricerca dell’inusuale, del singolare, del personale. Non può esser quindi altrimenti anche per i progetti a me correlati. Trovo che il stampare solo in questo formato sia una caratteristica non indifferente, oggigiorno distinguersi è fondamentale seppur molto difficile; io ho trovato questa potenzialità estetica nel mini-cd. Di fatto, che io sappia, credo di esser l’unica etichetta Metal (e correlati) al mondo ad esser specializzata in questo particolare formato, da me proposto tramite diversi supporti (mini-cd case, mini-dvd case ed edizioni speciali realizzate a mano). Oltretutto, trovo che un altro dei vantaggi stia nel suo basso costo; questo mi permette di vendere un singolo disco all’irrisorio prezzo di tre euro (giusto per sottolineare quanto Masked Dead Records si basi sulla passione e non sul business).

3- Considerato quanto è difficile reperire mini cd vergini oggigiorno, credi che continuerai a portare avanti la produzione in questo formato oppure opterai per altro?
Assolutamente sì: il mini-cd è il marchio di fabbrica di Masked Dead Records e non ho minima intenzione di alterarlo; preferisco proporlo attraverso diverse forme. Volontà personale a parte, la loro reperibilità è sicuramente tediosa, ma con una ricerca approfondita sono riuscito a raggiungere tutti i canali necessari a garantire la sopravvivenza della mia etichetta.

4- Devo dire che ho apprezzato parecchie release della Masked Dead, in particolare Voland 2. Come mai la decisione di spaziare così tanto fra generi diversi tra loro? Quale vorresti portare avanti maggiormente con l'etichetta?
I Voland sono fra i progetti dei quali vado più fiero di collaborare da diverso tempo. I ragazzi hanno un gran talento, ed aver l’opportunità di poterne seguire gli sviluppi è per me motivo di orgoglio. Inutile dire che si meriterebbero più di quanto Masked Dead Records è in grado di proporre.
La scelta di spaziare così tanto nei generi e nelle sonorità deriva da un mio gusto personale musicale di natura caleidoscopica: colorato quanto oscuro, melodico quanto estremo, rievocativo quanto mistico. Non ho un genere prediletto che vorrei portare avanti, ma sicuramente le prossime uscite vireranno su sonorità oniriche, atmosferiche, tormentate ed oscure. Tuttavia, desidero distaccarmi dal Dungeon Synth/Ambient per poterlo proporre tramite una nuova etichetta in collaborazione con un caro amico (esperienza per me nuova, essendo Masked Dead Records portata avanti da me e me soltanto).

5- Un'altra release particolarmente recente che ho apprezzato è stata The Great Descent degli OrosKhaos. Adoro questo tipo di melodie, e spesso e volentieri le preferisco a molta robaccia "estrema" che soffoca il mercato odierno. Cosa pensi a riguardo? Come vedi la politica di molte etichette di basare la loro fama più sull'estetica rispetto che sulla musica?
“The Great Descent” degli OrosKhaos è un disco seminale per la mia storia personale. La loro musica è a me molto vicina ed ha un grande potere sul mio spirito. Aver avuto l’opportunità di riproporlo accompagnandolo con dell’incenso realizzato da veri alchimisti esoterici (Occvlta) è stato per me un grande sogno. Come ben dici, trovo che gli OrosKhaos siano molto più vicini all’essenza mistica del Black Metal di quanto molte banducole (musicalmente) estreme lo siano. Di questo, ciò che fa sorridere è il come gli OrosKhaos riescano a trasmetterlo con una musica ricca di melodia, colore, atmosfera, purezza, bellezza e sincerità. Se si vuole fare arte estrema, è bene chiedersi prima di tutto se si porta dentro la giusta essenza spirituale, la quale trascende ogni canone musicale ed artistico già di partenza. Trovo che oggigiorno la musica estrema (come ogni singola altra cosa esistente in questo mondo) sia inflazionata e distorta da individui privi di spirito, mossi solo che dal proprio patetico ego. L’Essenza Vera è ciò che manca. Stesso discorso vale per l’estetica, la quale trovo sia fondamentale, ma che deve essere lo specchio del proprio spirito, non un costrutto di plastica fine a sé stesso spacciato per chissà cosa. Se proprio devo aver a che fare con la plastica, vomitarci sopra è la giusta alternativa al contemplarla.

6- La release più particolare della Masked Dead credo che sia A Glimpse Into The Absurd dei The Voices. Vuoi dire due parole a riguardo? Ah, fra parentesi, bellissima la collaborazione, credo che sia il brano che più mi ha colpito dell'intera release.
The Voices è un altro dei progetti al quale mi sento parecchio legato. Le voci di Paolo mi stupiscono sin da quando avevo giusto 16 anni; da allora non mi sono più scostato da lui e dalle sue brillanti, assurde ed illuminanti creazioni musicali. Paolo è per me - oltre che un caro amico e maestro - un artista ricco e dalle enormi potenzialità; aver la possibilità di collaborarci anche artisticamente mi rende fiero e molto entusiasta. Con questo capitolo The Voices si apre alla musica tribale e ad un approccio meno parodistico; caratteristiche che vengono poi ampliate ed impreziosite in “Light And Weirdness”, uscito sempre per Masked Dead Records nel Maggio di questo anno.  Proporre la sua musica è per me sempre una grande sfida, data la sua inappartenenza di genere; far inoltre comprendere una creazione così sperimentale, d’avanguardia e fuori dagli schemi è davvero difficile. Specialmente a profani del canto. Oltretutto, per un’etichetta prettamente Metal far uscire un disco A Cappella è altrettanto inusuale. Ma il valore che vedo e sento per The Voices è talmente grande che non ho mai tentennato. Provo molto affetto per questo progetto.

7- Bene, direi che per adesso può bastare così. Programmi per i prossimi mesi?
Sembra strano, ma al momento non ho ancora nulla di deciso. Mi sono voluto prendere un mesetto di pausa, al futuro inizierò a pensare da metà Dicembre in poi. Nel frattempo posso sicuramente anticipare che avremo un seguito discografico sicuro per band quali Secretpath, Machina Coeli, The Voices e Trom (band svizzera di culto degli anni ’90 da Masked Dead Records ristampata più volte; ho fra le mani un full-lenght mai pubblicato ed un piccolo live inedito). Oltre a questo, presenterò presto un nuovo supporto per mini cd: una via di mezzo fra mini-cd case e mini dvd-case; trovo abbia il suo perché e voglio provar a dargli spazio, sperando venga apprezzato. L’uscita Neos Gheron è stata l’ultima per il 2018, ma sono felice di averlo chiuso definitivamente con questa piacevole intervista. Grazie per aver dato voce a Masked Dead Records ed alla mia visione, che ho ovviamente espresso ed occultato nelle mie parole.


Andrea "Warrior" Guerriero