Intervista ad Andrea Piran, in arte Adern X, che ci parla della sua vita artistica e del suo ultimo lavoro Summer Twilight Autumn Dawn.
1. Dalla home del tuo sito apprendiamo che sei
un artista sia nel campo sonoro che in quello visuale. Ci puoi spiegare in
dettaglio il tuo lavoro in questi due campi? Hai una preferenza tra i due?
Alla base
del mio lavoro in entrambi i campi c'è un principio di base che è il rapporto
tra elementi diversi tra loro; credo che alla fine il campionamento ed il
collage siano nient'altro che modi diversi per chiamare, in discipline diverse,
lo stesso metodo di composizione. Non c'è una gran differenza di principio tra
sovrapporre due suoni o due immagini se non il fatto che l'immagine,
riferendosi molto spesso a qualcosa di più culturalmente connotato di un suono,
consente dei rapporti dialettici un po' più precisi o, quanto meno, più
semplici da capire. La differenza più grossa tra i due campi la fanno
sostanzialmente il tempo e lo spazio: il suono ha come limite il tempo, mentre
un'immagine ha lo spazio ed il video ha, ovviamente, entrambi i limiti contemporaneamente.
Non ho una particolare preferenza perché uso mezzi diversi ma che hanno uno
scopo comune: la reificazione della memoria. Ad un certo punto, mi sono reso
conto che ho quasi sempre usato mezzi, registratore e macchina fotografica, che
sono nati con lo stesso obiettivo: fissare i ricordi su qualcosa di concreto,
cosa che fa sì che questi siano manipolabili. Alla fine la mia musica è
manipolazione di ricordi sonori mentre le mie fotografie sono ricordi visivi ed
il video è un mezzo per sovrapporre questi due aspetti.
2. Sempre dal sito leggiamo che l'obiettivo
principale delle tue composizioni è la manipolazione e la stratificazione di
campioni presi da varie fonti per (de)formare un suono esterno. Questo tipo di
composizione musicale ricorda la musica concreta. Quanto ha influito essa sul
tuo stile compositivo?
Molto.
Chiunque manipoli una fonte sonora registrata si rifà a quell'approccio, più o
meno consciamente, ed all'idea che un suono non sia un'entità astratta che
debba essere tradotta in pratica ma un fenomeno percettivo che comprende anche
il rumore. Mi ha anche stupito molto il fatto che sia l'unico filone
dell'avanguardia post bellica che abbia trattato in modo sistematico i rapporti
tra l'articolazione sonora e visiva, tramite il concetto di montaggio, per
arrivare ad una sintesi, mentre per le altre correnti l'espressione visiva
della musica era la danza che è un rapporto più conflittuale.
3. Quali sono le tue influenze maggiori nel
comporre musica?
Le influenze
principali sono Nurse With Wound, Negativland, Dj Shadow, Keith Rowe e William
Basinski. Ho tantissime influenze minori, ma importanti, come possono essere
Michel Chion o gli Autechre, ma quelle sono il punto di partenza del mio suono
mentre chi mi ha spinto ad abbattere certi steccati di genere è stato John
Zorn, senza i Naked City forse non avrei mai ascoltato i nomi citati
prima.
4. Domanda di rito. Quando è stato il tuo primo
approccio alla musica? Ricordi i tuoi primi ascolti?
Ascolto
musica fin da piccolo ed il primo ricordo di una musica che mi ha colpito
profondamente è "Penny Lane" dei Beatles anche se poi chi mi ha
veramente spinto a comprare sistematicamente dischi sono stati gli Iron Maiden
di "Somewhere in Time".
5. Summer Twilight Autumn Dawn è il tuo ultimo
lavoro. Ce lo puoi descrivere? In cosa differisce dai tuoi precedenti lavori?
La prima
versione di Summer Twilight Autumn Dawn è nata per una diffusione curata da
James Dunn e Clair Urbahn, nel 2012, nella quale hanno trasmesso dei contributi
pensati espressamente per la trasmissione
radiofonica. Essendo la fine d'agosto è stata abbastanza naturale centrarlo
sulla fine dell'estate come metafora della maturità che è anche la perdita, o
ridimensionamento, di alcuni ideali. Era anche un periodo in cui mi iniziava a
stare un po' stretto l'uso dell'editor digitale multitraccia, che era la base
dei miei lavori sino ad allora, e volevo un approccio più aperto agli
imprevisti ed, infatti, avevo usato nastri, cd ed un iPod per eseguirlo. Il
lavoro che è molto processuale e basato su parti che ritornano in vari punti ed
è basato su tre linee distinte, field recordings, campioni e loop, che
s'intrecciano per rendere come i ricordi, ed i suoni, si modificano col tempo.
Non essendo mai stato diffuso una seconda volta, dopo averlo riascoltato dopo
anni e realizzato come fosse la base, almeno concettuale, dei miei lavori più
recenti, ho rilavorato, riprocessato e rieditato la registrazione originale per
rendere più evidenti alcuni rimandi sonori e migliorare lo spettro complessivo
del suono.
6. Come vedi la musica sperimentale di oggi?
Penso che
questo sia un periodo di transizione da un momento in cui il linguaggio è
entrato, da una fase esplorativa, in una fase d'assestamento in cui non conta
tanto la novità sonora quanto la capacità di costruire qualcosa che abbia un
senso compiuto; in altri termini sta tornando ad essere importante la scrittura
più che l'idea, anche provocatoria. Credo che esca della musica di valore
sopratutto in settori come la musica concreta e l'improvvisazione
elettroacustica mentre altri come la musica ambient fanno fatica ad uscire
dalle gabbie di una forma che sembra diventata maniera. Poi, il fatto che gli
spazi critici si stiano o riducendo, per via del fatto che la carta stampata è
in piena retromania, o polverizzando, visto che i siti dedicati sono spesso
ultra specialistici, sta spingendo verso una certa omologazione allo scopo di
piacere al primo ascolto ed avere più facilmente accesso a questi spazi
promozionali. In qualche modo, credo che, se da una parte i mezzi digitali
potrebbero alzare la qualità media, si spenda molto meno tempo a sviluppare un
lavoro poiché è veloce registrare e stampare, o distribuire digitalmente, e
questo spesso si sente.
7. Ci vuoi parlare dei tuoi progetti futuri?
In programma
ho un nuovo disco, una serie di fotografie ed un video; ma è ancora in stato
troppo embrionale per descriverli.
Link al sito di Adern X: http://www.xevor.net/?fbclid=IwAR3xuIUc8e-VldfllshRxJIm5NRMLy5XdEaV1D7QP0YCIFhXl_qncDLEVNg
Lorenzo Squilloni